Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) in Veneto: una procedura che può fare la differenza
- Nicolò Avogaro
- 11 ago
- Tempo di lettura: 4 min
A cura di Nicolò Avogaro - Dott. For. e Dott. Ing. di Studio GreeNForest
(aggiornamento a Agosto 2025)
Immagini di @Alessandra Brovelli
La VINCA in Veneto non è mai stata un semplice timbro su un progetto, e chi lavora nel nostro settore lo sa bene.
Con il Regolamento Regionale n. 4/2025, le regole del gioco sono cambiate: oggi serve un’analisi più solida, un approccio multidisciplinare e una capacità di leggere il territorio che va ben oltre la planimetria.
In questi anni, ogni volta che mi trovo ad affrontare una VINCA, mi è chiaro un concetto: è il momento in cui un progetto deve dimostrare di saper dialogare con l’ambiente in cui si inserisce. Non si tratta solo di evitare danni, ma di capire come convivere – e a volte migliorare – un sistema ecologico complesso.
Box 1 – La cornice normativa
Direttiva Habitat 92/43/CEE e Direttiva Uccelli 2009/147/CE
Recepimento in Italia: D.P.R. 357/1997
Quadro regionale Veneto: L.R. 12/2024 e Reg. Attuativo n. 4/2025
Allegati tecnici obbligatori: format proponente, format valutatore, FCA, allegati habitat/flora/fauna
Quando la VINCA diventa necessaria
Molti pensano che la VINCA serva solo se il progetto è dentro un sito Natura 2000.
La realtà è più complessa: anche un intervento all’esterno, ma vicino, può essere soggetto alla procedura se produce incidenze dirette, indirette o cumulative.
Il criterio è semplice: ci si chiede se il progetto possa compromettere, anche solo in parte, gli obiettivi di conservazione del sito.
Box 2 – FCA o Screening di I livello?
Questa è una delle domande più frequenti, e la risposta sta tutta nell’approccio normativo:
Fuori Campo Applicazione (FCA)Si utilizza quando l’intervento non ha alcuna relazione, diretta o indiretta, con habitat o specie tutelate, e non sussistono elementi di connessione ecologica con i siti Natura 2000.Esempio: opere in aree completamente impermeabilizzate, prive di vegetazione naturale e senza canali di continuità ecologica verso i siti.
Il FCA non è una VINCA “ridotta”, ma una dichiarazione formale che dimostra l’assenza di presupposti per avviare la procedura.
Screening di I livello
Entra in gioco quando c’è anche solo un dubbio di possibile incidenza.
Si analizzano in maniera sintetica ma tecnica i possibili effetti, usando dati e cartografie, per decidere se procedere o meno alla valutazione appropriata.
È un passaggio VINCA vero e proprio, anche se più leggero della fase di II livello.
💡 La scelta non è solo tecnica, ma anche strategica:
Un FCA ben motivato evita di aprire un procedimento VINCA inutile.
Uno screening fatto male può far scattare, per cautela, una valutazione appropriata che poteva non essere necessaria.
Le quattro fasi della procedura
FCA – Fuori Campo di Applicazione, per Piani, Programmi, Progetti, Interventi o Azioni all’esterno delle ZSC o in ambiti di urbanizzazione consolidata.
Screening – Verifica rapida ma rigorosa, con dati tecnici a supporto dell’assenza di incidenze significative.
Valutazione appropriata – Studio di Incidenza con rilievi botanici e faunistici, analisi GIS, studio delle pressioni e coerenza con le misure di conservazione.
Deroga e misure compensative – Procedura rara, solo per progetti di rilevante interesse pubblico, con obbligo di notifica alla Commissione Europea e compensazioni efficaci e durature.
Come cambia il lavoro con il Reg. 4/2025
Rispetto al passato, oggi la Regione richiede relazioni site-specific, senza frasi standard.
Serve dettaglio: date dei rilievi, metodologie usate, mappe tematiche chiare, elenco delle condizioni d’obbligo proposte e motivazioni.
❌ Il silenzio-assenso non esiste: ogni pratica si chiude con un parere motivato.
Un errore o una mancanza si traducono in tempi più lunghi o richieste di integrazione.
Box 3 – Errori da evitare
Usare cartografie obsolete o non georeferenziate
Omettere il confronto con il Piano di Gestione e le misure di conservazione
Dichiarare “nessuna incidenza” senza dati a supporto
Ignorare gli effetti cumulativi con altri progetti vicini
La mia esperienza sul campo
Ho seguito VINCA per interventi di ogni tipo: opere idrauliche, micro-progetti agricoli, infrastrutture estese che toccano più siti contemporaneamente.
In tutti i casi, la chiave è stata la stessa: impostare bene l’analisi fin dall’inizio.
Questo significa:
capire subito se lo screening è sufficiente o se serve una valutazione appropriata,
programmare i rilievi nei momenti fenologici corretti,
costruire una relazione chiara e leggibile per il valutatore.
Box 4 – Il valore aggiunto di una VINCA ben fatta
Accorcia i tempi di approvazione
Riduce il rischio di rigetti o prescrizioni onerose
Migliora la percezione del progetto da parte degli enti
Può diventare un punto di forza nella comunicazione ambientale
Conclusione
La VINCA non è un ostacolo, ma un passaggio di qualità.
È il momento in cui un progetto dimostra la sua coerenza con il territorio, e chi la affronta con serietà e competenza spesso ne esce con un’opera più solida, meglio integrata e più facilmente approvabile.
In Veneto, con il nuovo quadro normativo, la sfida è alta, ma lo è anche l’opportunità di distinguersi come professionisti capaci di coniugare tecnica, normativa e rispetto per l’ambiente.
📩 Per informazioni, approfondimenti o supporto tecnico sulla VINCA, scrivi a gnf@studiognf.it.
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